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Marco Guazzone & STAG

Cinque anime musicali che s’incontrano

di Nadia Macrì - 4 dicembre 2013
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Marco Guazzone & STAG, sarete al cinema con il film Il Natale di una mamma imperfetta, per la regia di Ivan Cotroneo, sia in qualità di “attori” che come musicisti in quanto avete scritto la colonna sonora della scena finale. Raccontateci di questa esperienza:
Abbiamo avuto l'incredibile opportunità di prendere parte a un progetto davvero significativo perché è una serie che è nata sul web e che grazie al successo di internet è approdata in tv e poi al cinema con un evento speciale (nelle sale il 17 dicembre). È un po' come la nostra storia, prima il web con Facebook e YouTube poi il Festival Sanremo. Il brano che fa da colonna sonora è Jingle Bells da noi cantata, suonata e arrangiata e con la produzione artistica di Paolo Buonvino (già al lavoro con Franco Battiato, Elisa, Negramaro, Jovanotti).

 

Ma partiamo dall'inizio, come e dove vi siete incontrati artisticamente?
Ci siamo incontrati tutti grazie alla musica, ognuno con il suo strumento e la voglia di suonare. Ho incontrato Stefano (tromba) e Edoardo (contrabbasso) tra le aule del Conservatorio Santa Cecilia mentre Josh (batteria) e Andrea (chitarra) in sala prove.

 

C’è quindi Marco, il cantautore e il pianista, e ci sono gli STAG che danno un ritmo più intenso con improvvise impennate di un rock puro e fresco e istantanee elettroniche. Ma perchè vi presentate come Marco Guazzone & STAG, gli STAG non comprende tutti?
Siamo un gruppo a tutti gli effetti con molte sfumature e molte versioni, rock, elettrica, acustica, busker... La formula Marco Guazzone & STAG è nata dopo Sanremo, perché sul palco mi sono presentato come solista per sfruttare al meglio i pochi minuti a disposizione per cercare raccontare tutta la nostra storia attraverso una canzone. La band era come se fosse con me sul palco grazie alla musica e alle note di Guasto che abbiamo scritto e arrangiato tutti insieme. Sul palco poi era presente anche Stefano che ha diretto l'esibizione ricevendo la nomina di più giovane direttore d'orchestra nella storia del Festival.

 

Io infatti vi ho conosciuti grazie a Sanremo, con quel brano poetico dal motivo orecchiabile, Guasto, che riprende il nome di una frazione di Castelpetroso in provincia di Isernia; ma ci siete tornati a suonare a Guasto, in quella scenografia suggestiva che ha dato il via a tanti sogni e progetti?
Abbiamo avuto la fortuna di tornarci proprio dopo Sanremo per un concerto per il tour promozionale de L'Atlante dei Pensieri. E' stato molto emozionante perché abbiamo suonato la canzone insieme del coro della città; il nostro mondo e la nostra musica si sono uniti e ritrovati con le voci e le anime di Guasto.

 

Voi avete suonato anche all'estero, soprattutto in Inghilterra: trovate differenze di approccio e di coinvolgimento fra il pubblico italiano e quello straniero?
All'estero il pubblico è più abituato a scoprire cose nuove, la gente va nei locali proprio per ascoltare artisti e gruppi emergenti che non hanno mai sentito. In Italia se vai ad ascoltare un gruppo è perché ne hai già sentito parlare, conosci già le loro canzoni. Mentre all'estero, soprattutto in Inghilterra, l'approccio iniziale verso la musica un po' più immediato e naturale poiché si concentra sulla musica dal vivo.

 

Qualche anno fa un remix di Reckoner dei Radiohead, creato da Marco, venne pubblicato sul sito ufficiale della band: gli avete fatto avere anche i vostri album?
Purtroppo no, continuiamo ad andare ai loro concerti con il nostro album in tasca nella speranza di riuscire a incontrarli per regalargli il nostro cd e ringraziarli di persona per l'incredibile opportunità, ma non è ancora accaduto. Noi però non demordiamo!

 

E invece l'italianissimo Renato Zero cosa ha detto di Inventi, contenuta nel vostro album Liveal Piper Club?
Non lo sappiamo, ma speriamo che se mai la sentisse possa gradire l'omaggio.Sappiamo invece che Patty Pravo ha apprezzato la nostra versione di Se Perdo Te sempre contenuta nella scaletta del Live al Piper Club. Le abbiamo fatto avere una copia dell'Ep insieme al nostro cd L'atlante dei Pensieri tramite il suo stilista ufficiale e nostro amico Gianluca Saitto.

 

I vostri concerti sono sempre molto differenti l'uno dall'altro, cambia perfino la scaletta fra due date ravvicinate: siete sempre alla ricerca della novità o è proprio il live che esalta la dimensione dell'improvvisazione alternativa e magica?
È una scelta che deriva sia da una nostra continua voglia di novità e sperimentazione e sia dal live stesso che ogni volta crea energie e impulsi diversi e insieme al pubblico rende ogni esibizione unica e irripetibile.

 

L’Atlante dei Pensieri è un album da assaporare lentamente, Live al Piper Club è più rapido... cosa ci dobbiamo aspettare nel prossimo album?
Ci stiamo divertendo molto a suonare nuovi generi, ci piace unire stili e arrangiamenti diversi tra loro per creare qualcosa di sorprendente che racconti musicalmente quello che siamo quando siamo in sala prove con i nostri strumenti: cinque anime musicali con idee e gusti diversi che s’incontrano per creare un unico mondo musicale fatto di tante storie e ispirazioni. Al momento siamo in fase di pre-produzione del nuovo disco, cioè il processo in cui i brani sono stati scelti e definiti e si lavora sulla scelta degli arrangiamenti e dei suoni. È la fase più stimolante e creativa!

 

E siete ancora convinti che “L’amore ci salverà”?
Assolutamente sì, ne siamo così convinti che stiamo pensando di inserire il brano Love Will Save Us come bonus track del nuovo disco.

 

La domanda finale alle mie interviste è sempre la stessa: qual è la nota musicale preferita e perché? So già però che Marco ama il Mi, vale anche per gli STAG?
Lo confermo, io amo il MI, lo sento come la nota che mi rappresenta nella scala musicale.
Con gli STAG siamo come un accordo, cioè la combinazione di più intervalli armonici; siamo l'insieme di note che fa diventare una nota singola un gruppo.
Noi siamo l'accordo completo della “mia” nota: un bell'accordo compatto e risonante, il Mi Maggiore!

Ah, dimenticavo... il 15 dicembre, suoneremo nel Salone D'Inverno del Castello Di Padernello (Brescia), in un'ambientazione magica. Provate a vedere su internet le foto del Castello: resterete senza fiato!

 

Info: http://www.castellodipadernello.it


Trailer di Il Natale di una mamma imperfetta
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L'autore

Nadia Macrì

Nadia Macrì, è nata nel 1977 a Zurigo, ma ha vissuto anche in altre città italiane, isole comprese.
Non è chiaro se per vocazione o per bisogno, alterna pittura, radio, canto, web e scrittura all'arte della medicina. Segue con particolare interesse gli artisti emergenti e ama tutto ciò che è alternativo.
Ha all'attivo diverse collaborazioni con emittenti radiofoniche, case discografiche e portali musicali. Collabora con diverse associazioni locali e nazionali per la realizzazione di eventi musicali, ma ama soprattutto comunicare con gli artisti attraverso le sue interviste che conclude sempre con la stessa domanda semi-seria: qual è la nota musicale preferita. Quasi a voler costruire una melodia aggiungendo una nota per volta.
Di se stessa dice: "Ci sono quelli che sanno tenere i piedi per terra. E chi ha sempre la testa fra le nuvole. Nadia è a metà. Tra terra e cielo”.
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