Dal 10 marzo sarà disponibile su iTunes Come fuoco, il singolo che anticipa l’uscita del nuovo album Suono, rumore e il musicista del cantautore pordenonese Andrea Cia. Andrea Cia ritorna al suo pubblico con il 3° album ufficiale, a due anni di distanza da Ho qualcosa da dire, che seguiva l’album Vent’anni. Per questo nuovo lavoro l’artista si avvale della collaborazione straordinaria di Max Gelsi e Silvia Smaniotto, che sono stati per anni tra i musicisti di Elisa. Presenti anche Manuel Smaniotto alla batteria, Alessio Brun al basso, Ivan Geronazzo alla chitarra, Marco Boem alle tastiere, e tre ospiti speciali: Pablo Perissinotto e Loris Brighi, che parteciperanno in due canzoni, e Bruno Del Ben al sax.

Andrea Cia e Max Gelsi
Il nuovo album, prodotto da Max Gelsi ed Enrico Brun, verrà registrato nelle prossime settimane nell’XLand Studio di Vicenza, di Sandro Franchin. La data di uscita è prevista per fine di maggio, mentre il 20 giugno in Piazza Libertà ad Azzano Decimo (PN) è confermato il concerto di presentazione. In concomitanza all’uscita all’album, sarà presentato anche il videoclip del singolo, con un finale inaspettato, dove le cose non sono come sembrano…Il video sarà girato nel pordenonese, per la regia di Al Bruni, un altro grande artista nel campo musicale e delle arti visive, del panorama friulano. Come per gli altri album di Cia, anche in questo, esiste un filo invisibile che lega tutte le canzoni,
Suono, rumore e il musicista racconta infatti situazioni, reazioni, dovute ad uno stato emotivo vissuto in prima persona. Il titolo dell’album deriva da una favola per bambini, dove il suono rappresenta il bene, il rumore il male, due entità con le quali il musicista-uomo si deve confrontare. Sono tre le canzoni più significative che delineano i temi dell’album: il singolo
Come fuoco,
Dimentica, una canzone toccante che parla di una tragedia personale vissuta dall’artista, e
Diversamente, una canzone che tratta il tema della disabilità, ispirata dalla storia vera di Simona Atzori, una ballerina priva delle braccia. Nel disco sarà presente anche un nuovo arrangiamento di
Magica, sicuramente la canzone più popolare di questo artista.
“Un’esperienza per essere raccontata deve essere tale, non racconto favole, racconto ciò che ho visto accadere e ciò che vivo”

Andrea Cia in studio di registrazione
I dischi di Andrea Cia rappresentano la raccolta di brani, talvolta abbozzati nel corso degli anni e rimasti per molto tempo nel cassetto, perché affrontavano degli argomenti ai quali Andrea Cia non era ancora pronto, perché doveva ancora viverli. “Non avevo maturato l’esperienza per raccontare quegli avvenimenti – racconta – per scrivere una canzone su un determinato argomento, devo prima viverlo e capirlo”. Le canzoni di Andrea Cia sono racconti del suo percorso di vita personale, alcune risalgono anche a parecchi anni prima della loro uscita ufficiale, un bagaglio di esperienze fatte nel tempo che diventano idee musicali e poi canzoni. “Le canzoni si scrivono se hai stimoli e se hai esperienze, fatti personali accaduti o che hai visto accadere tramite terze persone”- spiega ancora Andrea. Un percorso di crescita artistica cominciato nel 2007/2008 con un progetto da solista. “Nessuno qui nel pordenonese l’aveva fatto nella maniera in cui l’ho fatto io – prosegue Cia – partire da solo, cercare i musicisti, chiedere a dei ragazzi di venire a suonare per me, che non sono nessuno è stata una bella impresa, affiancarsi ad un solista infatti significa anche accettare di stare un po’ alla sua ombra. Nel nostro territorio c’è sempre stata la “visione band”, dove tutti i componenti sono sullo stesso piano, una band significa condividere tutto, anche i pensieri. Io avevo invece la necessità di esprimere i miei pensieri senza paletti da parte di nessuno. Non nego però che a volte mi sono sentito solo, con il peso della responsabilità per certe scelte musicali”.
“Fin da piccolo venivo attratto da tutto quello che era sollecitazione sonora, perché lasciava spazio alla mia immaginazione”
Andrea Cia ha iniziato ad avvicinarsi in maniera concreta alla musica a 13 anni, quando con una scopa in mano ed uno stereo acceso suonava la sua personalissima chitarra.“Mi sono accorto che più delle immagini e delle cose raccontate visivamente, venivo attratto da tutto quello che era sollecitazione sonora, perché lasciava spazio alla mia immaginazione – spiega – Quando sono cresciuto la difficoltà maggiore è stata superare il pudore nel far ascoltare dagli altri le mie canzoni, perché loro sono veramente una parte di me, sono le mie emozioni e il mio vissuto che diventa testo perché ho bisogno di raccontarlo, ed ogni racconto ha poi il suo vestito che è la musica”.

Andrea Cia e Sasha Torrisi
Nel 1994 Andrea Cia comincia ad appassionarsi alla musica rock, sia italiana che straniera e con tre amici fonda gli Stream. Nel 1995 il gruppo cambia nome in Clerks e si presenta al concorso nazionale “Musica Libera” piazzandosi all’ottavo posto su ottanta partecipanti. Nel 1996 Andrea Cia lascia il gruppo a causa di divergenze artistiche e crea i Controsenso e successivamente i Flavò riscuotendo un discreto successo di pubblico e realizzando un disco dal titolo
Vita, guerra e pace. Nel 2004 Andrea abbandona completamente la musica per un anno, un modo per riordinare le idee e ripartire e il biennio 2005-2006 comincia con un secondo posto al “San Vito Music Festival”, una finale al “Microfono d’argento” una finale al Marcafestival. Nel 2007 decide di ricominciare come cantante solista e realizza un disco dal titolo
Mr Hyde ed il successivo
Mr Hyde Solidarity Tour, un tour di solidarietà, dove vengono raccolti 2000 Euro in favore del C.R.O. di Aviano. Nel Marzo 2010 viene presentato il disco
20 anni e comincia l’omonimo tour fino a luglio. Nell’ottobre dello stesso anno prende vita il
Magica Tour, dal nome della canzone più popolare di Andrea Cia, che lo vedrà impegnato fino a Luglio del 2011, portando sul palco ospiti come Max Gelsi e Silvia Smaniotto, Alberto Bruni voce degli Empatia e Sasha Torrisi chitarra e voce dei Timoria. Il 10 Marzo 2012 viene presentato l’album
Ho qualcosa da dire con relativo tour, e tra poco vedrà la luce
Suono, rumore e il musicista.
Dobbiamo essere cantautori sani e sinceri; dobbiamo raccontare la verità, e fare le cose fatte bene, con serietà nei confronti del nostro pubblico, che siano 4 o 40.000 persone

Andrea Cia e Silvia Smaniotto
Andrea Cia mi sorprende, svelandomi che non aspira necessariamente a diventare un cantante professionista, se questo significa piegarsi alle “esigenze” discografiche, preferisce essere professionale, perché dice: “dopo aver capito determinati meccanismi della discografia, desidero che la musica sia prima di tutto una passione, vissuta certamente con professionalità, responsabilità e coerenza, ma con la libertà di poter far sentire la MIA musica. Tantissimi bravi cantanti e band che meriterebbero di emergere, non lo faranno mai perché il mercato discografico è questo, c’è chi decide il bello ed il cattivo tempo, bisogna saper stare alle regole del gioco ai cliché commerciali, ma questa non è Arte. Scendere a patti mi disturba parecchio perché non sarei più genuino. Un conto è essere a contatto con collaboratori che ti danno suggerimenti, un conto è che ti vengano imposti cambiamenti radicali su ciò che vuoi esprimere, e questo succede sempre ad alti livelli. Le star commerciali vengono proposte in questo modo, il pubblico viene ingannato e veicolato, le persone dovrebbero ritrovare i propri gusti ed il proprio senso critico. Credo che il segreto per portare a testa alta la propria musica ad un pubblico è essere sinceri con se stessi, e di conseguenza con il pubblico, raccontando ciò che vivi, alla propria maniera. Proporre me stesso, per come sono, anche con i miei limiti, in modo semplice e onesto, per me è l’obbiettivo più importante. Non desidero fare per forza quello che piace alla gente, ma esprimere quello che sono. Dobbiamo essere cantautori sani e sinceri; sinceri perché dobbiamo raccontare la verità, sani perché dobbiamo fare le cose fatte bene, con serietà, al di là dei contenuti. Per me questo è l’unico modo per essere presenti nel nostro panorama musicale. Ho la fortuna di lavorare con Silvia Smaniotto e Max Gelsi, mi hanno aperto un mondo, mi hanno insegnato che si possono costruire canzoni tanto semplici quanto meravigliose, solo facendo attenzione alla cura dei dettagli. Max Gelsi poi ha condizionato il mio nuovo modo di fare musica, facendomi riflettere su come suonare per 4 o 40.000mila persone sia la stessa cosa, bisogna dare il massimo, sempre a tutti, perché anche una sola persona che ti ascolta merita il tuo rispetto e la tua serietà artistica.”
www.andreacia.com