Ho incontrato il Dott. Gaspare Palmieri, spinta dalla curiosità di questo sito “Psicantria”, tanti colori e in alto a destra cita: psicopatologia cantata. Certo che è d’obbligo approfondire se non altro per capirne di più. Il Dott. Palmieri ci racconta della sua attività di psichiatra, presso l’ospedale privato di Villa Igea a Modena. E’ autore di 20 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali di psichiatria e psicoterapia; come cantautore ha autoprodotto nel 2008 il suo primo CD “Cervello in fuga”. E’ coautore insieme a Cristian Grassilli e Francesco Guccini, della canzone “Notti” contenuta nell’album “L’ultima Thule” ( 2012 ).
La vera innovazione, è l’intuizione di realizzare un manuale di psicopatologia cantata insieme all’amico psicologo Cristian Grassilli, anch’esso cantautore e musico terapeuta. Il primo libro: “La Psicantria” vede l’introduzione del grande Maestro Francesco Guccini. Nel CD allegato si snodano storie inaspettate, storie di ansie, di attacchi di panico, di ipocondria. Colpisce un passaggio di Francesco Guccini nella presentazione del libro stesso: “Riflettendo sulle parole di certe canzoni, tornano alla memoria gli esempi e gli insegnamenti degli Italiani migliori, di Maria Montessori e di Franco Basaglia. C’è una poetica ben riconoscibile dentro a questi brani quella che sa rintracciare nel dolore una ipnotica peculiare bellezza, meno convenzionale ma altrettanto seducente” (F. Guccini).
E’ una spettacolare innovazione nel mondo della psichiatria questo manuale di psicopatologia cantata, di grande voce e spessore. Prende vita un mondo di malati di disperazione, di euforia, di alienazione, diventa accessibile e incanta per la freschezza dell’interpretazione. I cantautori, attraverso i loro racconti, riescono ad impressionare e catturare lo spettatore col loro karisma.
Nel 2014 esce dello stesso editore: La Psicantria della vita quotidiana . Cito dal libro una frase: “L’aggettivo psicantrico è entrato oramai nello slang dei nostri social network identificando un’attitudine alla sdrammatizzazione e all’uso dell’autoironia come registro significativo per entrare in sintonia con l’altro”.
Il duo ha in cantiere il terzo discolibro dal titolo Neuropsicantria infantile atteso per il prossimo anno.
E’ uscito in marzo 2016 invece l’ultimo volume dal titolo PsicoRock, sempre ad opera di Palmieri. Nel libro si cerca di raccontare, da un punto di vista clinico, la storia di alcuni artisti del panorama Rock. E’ un viaggio avvincente che dal primo all’ultimo volume. È una scoperta continua di stati d’animo, di problematiche che vengono tuttavia sdrammatizzate nella parte musicale, senza alcun dubbio geniale, sia per i testi che per la rappresentazione, e interpretazione.
Forse Vasco leggendo questi testi avrebbe sicuramente sorriso (e mi auguro lo farà) e apprezzato i due cantautori di tanta saggezza. Al Dott. Palmieri affiderebbe sicuramente la sua “Jenny”, mentre dal palco continua a cantare: “Io che l’ho vista piangere di gioia e ridere che più di lei la vita credo mai nessuno amò...” sicuro che... forse potrà anche guarire... un giorno.