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Andrea Farnetani, professione comedy juggler

L'artista di strada fra le strade della vita

di Nadia Macrì - 16 dicembre 2013
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Sempre più spesso ci ritroviamo ad essere di fretta, il tempo non ci basta e facciamo più cose contemporaneamente e, nonostante la tecnologia ci aiuti a velocizzare attività quotidiane, siamo sempre di corsa! Poi un respiro… e controllarlo è il metodo antico per imporre il silenzio al flusso disordinato e dinamico dei nostri pensieri. Un respiro… e riusciamo a guardare anche ciò che non esiste. Per farlo basta a volte percorrere di fretta una piazza e ritrovarsi dinanzi ad un artista di strada che con i suoi occhi magnetici ci chiede di fermarci.
Noi lo abbiamo fatto a Roma, incontrando Andrea Farnetani che ci ha raccontato:

 


Andrea Farnetani durante una performance di strada
Un "comedy juggler" è letteralmente un giocoliere comico, in pratica alterna tecnica a gags, utilizza l'errore per creare momenti di divertimento e empatia, sfida i suoi limiti e accetta il fallimento per poi trionfare. Il mio personaggio utilizza molto la musica, ma approfitta ugualmente dei silenzi gonfi di tensione. E' timido ma egocentrico, tranquillo nella sua ansietà. Goffo e elegante, iperattivo, ma anche pigro. Mi piace molto giocare sulla dicotomia e sui contrasti.

 

Cosa ti ha spinto a intraprendere questo cammino?
Fare spettacolo e intrattenere è per me una terapia e una dipendenza; una terapia in quanto sfogo di sentimenti forti e estremizzati, una dipendenza come ogni medicina che ha il suo effetto… dopo un po’ ne senti la mancanza.
Tutto è nato un po’ per caso, mentre studiavo architettura ho cominciato a lavorare come giocoliere e ho visto che non mi sembrava affatto di lavorare e in più guadagnavo e così ho fatto tesoro del celeberrimo aforisma di Confucio: “Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita”: nella vita pratica non è proprio così, ma quasi!

 

A chi ti ispiri?
I miei esempi sono Kris Kremo “re della giocoleria minimalista”, George Carl “maestro dell’arte del niente”, ma anche alcuni gentleman juggler come Boris Panfilenov, Freddy Kenton, Mat Ricardo e così via.

 

Quali sono le maggiori soddisfazioni?
La vita del giocoliere artista di strada è piena di sbalzi energetici, la mia più grande soddisfazione è vedere le persone fermarsi e riunirsi insieme per condividere il tempo con questo personaggio stravagante (che sono io!), ridere, applaudire e dimenticare per un po’ la quotidianità, suscitare in loro un piccolo effetto catartico in cui il sorriso diventa una smorfia curativa e la risata una vibrazione positiva collettiva.

 


Andrea Farnetani, comedy juggler
E forse nella frenesia di questi tempi dovremmo ritrovare lo stupore e la meraviglia dei bambini, e lasciarci affascinare da queste magiche atmosfere che questi artisti poliedrici riescono a regalare. Dovremmo saper ridere nonostante i tanti musi lunghi delle nostre giornate, e piuttosto che tornare con la mente agli anni belli della nostra vita, convincerci che se vogliamo possiamo sempre far parte di quella fascia di bambini che va da 0 a 99 anni… un po’ come le farfalle che non invecchiano mai.
Fra i prossimi appuntamenti in cui poter apprezzare Andrea Farnetani, il 22 dicembre (presso la Sala Solferino della Croce Rossa Italiana in Via Ramazzini, 31 – Roma) con “Natale in famiglia” serata promossa dall’ASD Valentina Venanzi, per poter fermarci dalle corse dei regali dell’ultimo minuto e sorridere una serata, ma soprattutto far sorridere chi spera nella nostra solidarietà per andare avanti. 
Perché alla fine anche Babbo Natale esiste… basta crederci!

 


Andrea Farnetani, Scrambled eggs
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L'autore

Nadia Macrì

Nadia Macrì, è nata nel 1977 a Zurigo, ma ha vissuto anche in altre città italiane, isole comprese.
Non è chiaro se per vocazione o per bisogno, alterna pittura, radio, canto, web e scrittura all'arte della medicina. Segue con particolare interesse gli artisti emergenti e ama tutto ciò che è alternativo.
Ha all'attivo diverse collaborazioni con emittenti radiofoniche, case discografiche e portali musicali. Collabora con diverse associazioni locali e nazionali per la realizzazione di eventi musicali, ma ama soprattutto comunicare con gli artisti attraverso le sue interviste che conclude sempre con la stessa domanda semi-seria: qual è la nota musicale preferita. Quasi a voler costruire una melodia aggiungendo una nota per volta.
Di se stessa dice: "Ci sono quelli che sanno tenere i piedi per terra. E chi ha sempre la testa fra le nuvole. Nadia è a metà. Tra terra e cielo”.
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