
Locandina di "Vattene amore"
Era il 1990 e sul palco di Sanremo suonava un ritornello zuccheroso con tanto di "trottolino amoroso" e "dudù dadadà". Canzone che ebbe un successo straordinario e ancora oggi non c'è Karaoke che si rispetti, senza un duetto che ricordi Minghi e Mietta.
La musica si sa, spesso è la freccia che usa Cupido. Quanti amori nascono fra melodie e parole e quell'irresistibile voglia di cantare la vita e l'amore? Ed è proprio quell'Amore che fa sorridere ma anche arrabbiare, racchiuso nella commedia “Vattene Amore” in scena fino al 26 gennaio al Teatro de' Servi di Roma.
Vattene amore, tra risate e musica
Lorenzo e Lucia (Fabrizio Giannini e Beatrice Fazi), in comune hanno solo l'iniziale del nome, un pianerottolo, la passione del Karaoke e una storia di pochi mesi, ma durata pure troppo, tanto da giuraci che non si rivedranno più.

Beatrice Fazi e Fabrizio Giannini
Sono esageratamente diversi: lui romano e ancor più romanista, un trentottenne legato a mammà; lei campana, nel mezzo del cammin della vita dantesca, con un lavoro precario e un congiuntivo in ogni frase.
Sono vicini di casa, fino a quando, in un silenzioso ferragosto, pochi giorni prima del trasloco di Lucia, fissata tra l'altro dell'arte feng shui, Lorenzo dimentica le chiavi e rimane chiuso fuori, ma per fortuna che in una Roma troppo calda e vuota c'è ancora Lucia, che fra una irresistibile girandola di battute e canzoni diventa ufficialmente il suo trottolino amoroso dudù dadadà!
I testi e la regia di
Vattene Amore sono di Antonio Antonelli, sceneggiatore di cinema e di numerose fiction di successo come
Distretto di Polizia, Don Matteo, La Squadra, i Cesaroni, Notte prima degli Esami '82. La scenografia è di Alessandra Ricci, i costumi sono di Fabrizia Migliarotti, le luci di Marco Laudando, al pianoforte c'è Gabriele Barettin e la consulenza musicale è di Vittorio Giannelli.

Fabrizio Giannini e Beatrice Fazi
Abbiamo raggiunto Beatrice Fazi, innamoratissima e melodiosa sempre e - con un'irrefrenabile carica per l'ultima settimana dello spettacolo - ci ha detto: "Vale la pena di venire perché si ride tantissimo, si canta insieme e ci si innamora perfino! I due personaggi protagonisti sono proprio due persone come tante, con le loro debolezze e le loro maschere e la paura di "buttarsi" nella vita e in una relazione seria. Alle prese col precariato e il desiderio di famiglia, ma così diversi tra loro che sembra impossibile metterli in coppia. Invece li unirà la passione per il Karaoke e, alla fine, l'Amore trionferà sulle differenze. Il pubblico è entusiasta!" Una storia che ha il sapore del musical, il romanticismo della commedia, l'ironia del dramma e che fa venire voglia di cantare e di innamorarsi ancora. E allora, visto che ci avviciniamo a San Valentino (oltre che a Sanremo)... in questo tempo di fiori, cuori e amori andiamo a teatro e magari dimentichiamoci le chiavi, chiuso il sipario chissà... potrebbe aprirsi un portone.