Esattamente un anno fa, i cittadini gravinesi che avevano avuto modo di apprezzare la compagnia Dautore di Modugno nella rappresentazione teatrale shakespeariana dell’Otello si auguravano di poter apprezzare nuovamente la compagnia anche l’anno successivo e a quanto pare, l’auspicio si è avverato.

Marletta, Pastore e Merenda - © Grassi
La compagnia, selezionata per la rassegna teatrale nazionale “Amattori… insieme - Premio Pippo Schinco e Vito D’Agostino” 2014 ha scelto di misurarsi con un altro capolavoro della letteratura drammaturgica, il
Macbeth, opera la cui trama è incentrata sui temi dell’amore malato tra re Macbeth e sua moglie, in cui l’uomo sembra essere lei, che esige da suo marito il compimento dei delitti, quasi come un atto d’amore e della brama di potere, che sfocia alla realizzazione di stragi e conseguenti incubi irrazionali, che porteranno alla follia entrambe i coniugi.
La rappresentazione andata in scena il 25 e 26 gennaio al teatro Vida con il tutto esaurito è stata la conferma di un pubblico attento e che sa apprezzare il teatro in tutti i suoi generi purché siano essi capaci di suscitare emozioni tristi e/o gioiose che siano.
Macbeth: amore, follia e brama di potere
La platea è rimasta affascinata già dalla prima scena, ad apertura sipario, che ha visto avanzare al buio le tre sibille sul palcoscenico illuminate in volto da torce di luci bianche, un inizio originale e d’effetto per la splendida e terrificante opera shakespeariana.

Macbeth - © Grassi
Ad interpretarle Caterina Rubini, Enzo Proscia e Fabrizio Bellino che hanno sempre accompagnato i personaggi principali sulla scena, Rosanna Pastore, Armando Merenda rispettivamente lady Macbethe e re Macbeth e Ernesto Marletta ovvero Re Duncan, Banquo, Macduff ed il Portiere catanese, tutti incarnati in lui con un semplice cambio d’abito e di espressione davanti agli spettatori. Il monologo del portiere rappresenta l’unico espediente tecnico registico che fa affondare le radici della trama ai nostri giorni, trama che sebbene scritta da Shakespeare può essere ben calata in quest’epoca nei Paesi dittatoriali dove per mantenere il potere, sangue chiama sangue.

Le streghe - © Grassi
La trama originale, ricca di intrecci legati all’ambizione, agli omicidi, al sangue versato per conquistare e conservare la brama di potere è stata condensata in un unico atto in cui gli attori hanno dato il loro meglio. Atto in cui la scenografia minimalista realizzata da Angelo Longo costituita da cubi di legno trasformati da semplici sedute ora a trono ora a piedistallo, più i giochi di luci (rosse, blu e bianche) ed ancora il suono del pianoforte elettrico dal vivo e le musiche ricercate e attentamente studiate per colpire il pubblico, anche con il volume più alto per coinvolgere lo spettatore nel senso di colpa, hanno tenuto gli spettatori incollati alle poltrone dall’inizio alla fine dello spettacolo.
I prossimi appuntamenti al teatro Vida
E se questo appuntamento ha dimostrato che è possibile apprezzare i capolavori della letteratura drammaturgica, il prossimo spettacolo Voglia di borotalco che vedrà in scena la compagnia “Dietro le quinte” l’1 ed il 2 febbraio, divertirà lo spettatore con una vera e propria farsa.