Auditorium Ferrari di Maranello al completo per il monologo storico-comico Il sosia di lui scritto e interpretato da Paolo Cevoli. Un’ora e quaranta di monologo ininterrotto dell’attore che da solo conquista e rapisce un pubblico estasiato dalla grande loquacità e simpatia del comico romagnolo.

© Matteo Franzoni
La rappresentazione teatrale
Cevoli interpreta Pio Vivadio, soprannominato Nullo. Pio è figlio di “enne-enne” e viene cresciuto dalle suorine di Riccione. Ben presto sviluppa una grande passione per i motori e sarà questa passione a modificargli inesorabilmente la vita nel 1934. In quell’anno infatti Mussolini decide di passare qualche giorno di vacanza insieme alla famiglia nella villa di Riccione e raggiunge i suoi cari in idrovolante. La folla è estasiata dall’arrivo del Duce, chi lo aspetta in spiaggia, chi si avvicina a lui in moscone, l’unico preoccupato è il suo meccanico di bordo che si accorge che un motore dell’idrovolante ha dei problemi. È qui che viene chiamato in causa Nullo con le sue proverbiali abilità da meccanico e proprio mentre sta lavorando alla riparazione del motore viene scambiato per Mussolini dai due figli piccoli del Duce, Annamaria e Romano. Un gerarca fascista nota anch’esso la somiglianza. Si decide di arrestare immediatamente Nullo per renderlo la controfigura di Mussolini, il sosia perfetto per sostituire il Duce negli eventi di gala e nelle cerimonie, permettendo così al vero Mussolini di attendere ai propri impegni personali. La narrazione scorre piacevole, Riccione d’estate è il centro di divertimenti, passioni amorose ed espansioni urbanistiche per accogliere i turisti, Riccione è musica e feste da ballo e Cevoli ci racconta con tanta ilarità la sua città negli anni trenta e quaranta.
La regia
La regia dello spettacolo, oltre che le luci e la scenografia, è di Daniele Sala, con il quale il comico romagnolo ha già lavorato nella sua prima esperienza teatrale, La penultima cena.

© Matteo Franzoni
Tra risate fragorose e un’interpretazione magistrale lo spettacolo scorre piacevole e alla fine il pubblico applaude soddisfatto per vari minuti, chiamando l’attore a uscire più volte per i saluti, che saranno come sempre originali e divertentissimi, Cevoli infatti si accommiata dicendo “grazie, è stato bello recitare con voi in questo capannone di Maranello”, scatenando le risate del pubblico.
Cevoli da vicino
Il comico dopo lo spettacolo si è messo a disposizione del pubblico rimasto per foto e autografi e scherzosamente si è intrattenuto dimostrando tutta la sua genuinità e simpatia.

© Matteo Franzoni
Nelle domande che gli sono state rivolte Cevoli si è mostrato un uomo spontaneo, legato alla famiglia e alla sua Romagna e dal punto di vista professionale un attore pronto a scommettere sul teatro anche in futuro, approfondendo il filone storico-comico che in Italia non è molto diffuso, pur proferendo parole di grande affetto e stima per la famiglia di Zelig che lo ha reso noto al grande pubblico. In chiusura una chicca che stupirà gli appassionati di Paolo Cevoli che ha rilevato in anteprima il suo sogno di approdare al cinema con la corrente storica che tanto ha dimostrato di amare.