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Non è vero, ma ci credo

In scena la commedia di De Filippo

di Matteo Franzoni - 4 marzo 2014
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La commedia napoletana di De Filippo, che il pubblico italiano tanto ama, ha incantato il Teatro De Andrè di Casalgrande (RE) per un tutto esaurito che dimostra quanto sia forte in questo momento il desiderio di sorridere e rilassarsi grazie al teatro.

 


De Filippo e Lo Monaco - © Franzoni
La trama della commedia di De Filippo
Il commendator Savastano, alias Sebastiano Lo Monaco, sta vivendo un periodo personale molto delicato. Personaggio estremamente scaramantico e tormentato dalla superstizione, ha gravi problemi di lavoro: gli affari decisamente arrancano e lui teme sia colpa del suo impiegato Malvurio. Ai pensieri professionali si aggiungono anche quelli familiari: la figlia di Savastano, Rosina, è innamorata di un dipendente del padre non particolarmente stimato dal commendatore. La fortuna sembra però fare capolino tra le varie disavventure. Il dipendente amato dalla figlia si licenzia e al suo posto viene assunto Sammaria, la cui gobba incipiente piace da impazzire allo scaramantico titolare. Gli affari tornano a fiorire, Rosina si riprende dalle tristezze amorose e il commendatore è al settimo cielo. Proprio a questo punto accade l’impensabile perché Sammaria confessa al titolare di essersi innamorato di sua figlia e per questo motivo rassegna le dimissioni. Savastano è disperato e chiede a Rosina di sposare il suo impiegato.

Una scena dello spettacolo - © Franzoni
Dopo un’iniziale naturale reticenza la ragazza, per amore del padre, accetta. Prima delle nozze il commendatore sogna che i figli della coppia, i suoi amati nipoti, nascano tutti con la gobba del padre. Terrorizzato da questa possibilità parla con la figlia e cerca di dissuaderla dal prendere in sposo Sammaria. Rosina non cede alle richieste del padre e sposa l’uomo. Soltanto dopo averla avuta in moglie l’impiegato svela il suo grande segreto e tra lo stupore generale si toglie la gobba finta e… sotto le vesti di Sammaria non c’è altri che Malvurio che con questo stratagemma raggira il suocero entrando nelle sue grazie e vincendo la sua superstizione. 

 


Il cast - © Franzoni
La regia e il cast
Commedia brillante diretta da Michele Mirabella che dimostra tutto il suo talento e il suo amore per il teatro, dopo anni di esperienze televisive. Un grande aiuto al regista viene dato dal cast di prim’ordine che vede Sebastiano Lo Monaco interpretare il commendator Savastano e Lelia Mangano De Filippo nel ruolo della moglie.  Commedia ambientata negli anni cinquanta, nel primo dopoguerra quando le speranze rendevano le persone scanzonate e la prosperità era alle porte. Per Mirabella l’intento è di ridere della scaramanzia, delle superstizioni e dell’ignoranza, mantenendo comunque intatti la magia e i segreti della commedia dell’arte con la fedeltà della trama mirabilmente scritta dal genio di De Filippo. 

 


Due chiacchiere tra donne - © Franzoni
Due chiacchiere dietro le quinte
Dietro le quinte c’è stata la possibilità di scambiare qualche parola con le giovani attrici. Filo conduttore del dialogo è stato il confronto tra quanto la commedia rappresenti un periodo fiorente e roseo per l’Italia, soprattutto se paragonato con i tempi di crisi che ci troviamo ad affrontare ora e la curiosità di capire se la superstizione faccia ancora parte del mondo attoriale. Simpaticamente si sono svelate poco attratte dalla scaramanzia, ma molto legate a piccoli riti come avere in camerino oggetti che ricordano le persone care e vicine, oppure avere a portata di mano un profumo di lavanda per rilassarsi prima di andare in scena. 

 

Sebastiano Lo Monaco, una vita da attore
In chiusura cinque minuti di chiacchiere con Sebastiano Lo Monaco, grande attore di teatro, cinema e televisione, che con i suoi 37 anni di esperienza entusiasma tutte le platee che calca.


Sebastiano Lo Monaco - © Franzoni
Personaggio affascinante ed eclettico, gentile ed affabile che ha fatto della recitazione la sua ragione di vita, ha lavorato per i più grandi registi italiani raccogliendo sempre consensi positivi dal pubblico. Orgoglioso del suo mestiere, che definisce il più bello che ci sia, si è dimostrato lontano dalla scaramanzia e superstizione perché grande credente e attento alle vicissitudini che l’Italia sta vivendo, contrapponendo anch’esso questo momento storico di crisi alla prosperità narrata nella commedia di De Filippo. In ultimo, una chicca emozionante quando ha rilevato che tra tutti i meravigliosi ricordi di una vita da palcoscenico, il momento forse più emozionante è stata la recitazione al fianco di Alida Valli, perché guardandola negli occhi, quegli occhi che avevano osservato Gregory Peck, Orson Welles e Frank Sinastra, è rimasto incantato dal loro fascino e bellezza… come a dire “è vero ma non ci credo…” che stiano guardando me!


L'autore

Matteo Franzoni

Matteo nasce nel settembre del 1970. Sin dai primi anni di vita dimostra un forte interesse per l’arte e la comunicazione. 
Grazie a questa passione si iscrive alla scuola di grafica e arti visive di Bologna, dove sviluppa e affina le sue qualità artistiche. Diplomato nel 1992 si getta anima e corpo nel mondo della grafica, lavorando per varie aziende della provincia bolognese.
Nel 2000 si trasferisce a Fiorano e nel modenese conosce la differenza tra la grafica pubblicitaria e la grafica ceramica, data la specializzazione nel settore ceramico dell’intero distretto.
Negli anni a venire approfondisce la sua passione per la fotografia, facendola diventare parte integrante del suo mestiere. Spazia dai reportage di matrimonio alle foto di eventi e concerti.
Nell'ultimo anno amplia le sue competenze e grazie all'esperienza accumulata negli anni a livello comunicativo decide di intraprendere, unitamente a grafica e fotografia, anche la la professione di giornalista. Scrive e collabora con varie riviste on line come Omnibus e Giornalisti On Line.
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