Poteva andare peggio racconta la storia di Lello, un ragazzo comune con la passione per la musica, che sta per diventare papà. Una difficile situazione, con la crisi in costante crescita. Ciò che si narra, è la perdita dei valori della nostra società, con le tante storie che vanno ad intrecciarsi in una trama ricca di colpi di scena. Disoccupazione, posto fisso, sogni e responsabilità, il tutto mescolato per l’intruglio che ci accomuna, quel cocktail che servono ogni giorno ai TG in tv: l’Italia di oggi!
Poteva andare peggio è un po’ l’inno, tutto italiano, per affrontare i problemi. Siamo portati a licenziare i nostri problemi con questo strano ritornello, che decanta una falsa positività e un insperato ottimismo. Il Paese del sole si nasconde nei modi di dire popolari e nella retorica della classe dirigente e politica, come dietro una grigia nuvola. Finanche quando di mezzo c’è un problema grosso: la tanto celebrata crisi.
“La crisi c’è, ma non quella descritta sui rotocalchi o in tv, la crisi è morale. L’uomo non è più disposto a tendere il braccio, ad aiutare il proprio vicino di casa, il migliore amico, a volte nemmeno il proprio fratello. Non c’è più sacrificio, ma solo una voglia di emergere, anche a discapito delle persone che amiamo. Persone pronte a tutto pur di sentirsi realizzate.”
Con queste parole Gianni D'Amato, il regista, approccia alla tematica in questione, senza mettersi mai su un pulpito. Conclude poi: “
La regia non giudica, racconta una storia, racconta le vicende di una casa, di una famiglia, dell’Italia.”
Dopo il debutto nella rassegna al teatro Arbostella “Contemporaneamente”, e le prime repliche, tra cui la rassegna estiva organizzata dal teatro Ghirelli di Salerno "La fornace del teatro", lo spettacolo concluderà la rassegna al teatro Bertoni di Battipaglia il 5 aprile 2014 alle ore 21.00.