Il 24 gennaio 2015 è il giorno della Commemorazione Civile Nazionale del Bicentenario della nascita di Don Bosco. Il Santo dei giovani. L'educatore per eccellenza.
Ma è ancora possibile, dopo duecento anni dalla sua nascita, parlare di Don Bosco in maniera moderna e accattivante, usando un linguaggio adatto agli
adolescenti tecnologici e digitali? Questa la sfida che hanno deciso di raccogliere il cantautore pordenonese
Marco Anzovino e il comico torinese
Gianpiero Perone con lo spettacolo che ripropongono in questi giorni in diverse città del nord Italia.
Don Bosco La forza di un sorriso, è uno spettacolo che fa sorridere, ma soprattutto insegna a sorridere e a riconoscere il grande valore e potere del sorriso, partendo dalla grande positività e dall'ottimismo visionario che permisero a don Bosco di realizzare grandi progetti e modelli educativi rivolti a suoi giovani, ma attuali ancora oggi che sono cambiate le forme di povertà, ma che resiste purtroppo la povertà più intima, quella solitudine che frena le speranze e i sogni dei ragazzi.
Grazie a un percorso composto da musica, parole e video, i due artisti guidano il pubblico attraverso un viaggio nella personalità del santo, cercando di sottolineare, a volte anche in maniera ironica, la grandezza della sua opera.
Abbiamo raggiunto il comico, ma anche cantautore
Gianpiero Perone e con lui abbiamo percorso le fasi dello spettacolo.
Una prima parte dello spettacolo è dedicata alla biografia del santo attraverso monologhi molto comici che delineano i contorni del protagonista, ma se Don Bosco fosse vissuto nel nostri giorni, sarebbe a Colorado?
Se Don Bosco vivesse oggi non credo sarebbe a Colorado, nonostante il suo buon umore e il suo amore per il concetto di sorriso. Penso piuttosto, come ipotizziamo nello spettacolo, che sarebbe un prete on the road, uno di quelli "da battaglia", sempre pronto a recuperare ragazzi difficili per riportarli "sulla retta via".
Si procede poi ripercorrendo alcune tappe storiche di tutti i frequentatori di parrocchie: dall’arrivo in oratorio alla prima partita a calcio balilla. Quindi a chi è rivolto lo spettacolo?
Lo spettacolo è rivolto principalmente agli adolescenti e per loro è stato pensato. Sia drammaturgicamente sia musicalmente. Dopo di che è rivolto a tutti, va bene per le famiglie e per gli adulti. E' un modo soft di avvicinarsi alla figura di un Santo tanto importante e tanto moderno.
Segue un percorso fotografico, dai toni brillanti, che illustra i vari tipi di sorriso esistenti. Fra i sorrisi che analizzate nello spettacolo, qual è quello che ti emoziona di più?
Nel contesto dello spettacolo sicuramente il suo, quello del protagonista. Anche perché i sorrisi che analizziamo sono quasi tutti comici o mostrati proprio per ottenere la risata. Quello del Santo è invece davvero accogliente e rassicurante.
E infine, attraverso la musica, si arriva verso la parte finale drammatica in cui, basandosi su una storia di periferia, si cerca di capire quanto ancora oggi sia attuale il messaggio che Don Bosco ci ha lasciato. Quindi finalmente sdogani quella concezione che i santi sono tutti seriosi, ma che grazie alla forza del loro sorriso hanno rimontato situazioni impossibili?
La sintesi dello spettacolo è proprio questa. Siamo abituati a vedere i santi sempre tristi e sofferenti, Don Bosco non era così, già per questo era rivoluzionario.
Gianpiero Perone è cabarettista ed attore torinese, il cui successo televisivo è esploso con la trasmissione Colorado (Italia Uno), anche se io l'ho ritrovato a teatro nel suo Bill Gates, che come tutti i suoi personaggi, colgono abitudini e novità della società contemporanea, facendo sorridere di gusto, ma con intelligenza e raffinatezza. In quel Bill Gates dall'accento torinese ci siamo ritrovati tutti, fra i doppi sensi e le grandi verità di gente sempre più legata alla tecnologia e alla rete e spesso poi incapace di guardare oltre un pc. Era per me un periodo difficilissimo eppure ho sorriso così tanto che sono rientrata a casa con quella serenità che genera la forza di un sorriso. Una forza impensabile, che sorprende tutti, che rimonta situazioni impossibili e divampa come fuoco. Bisogna crederci però in quella forza. Per fede, per tenacia, per ottimismo o destino. “Solo così” - e sono le parole conclusive dello spettacolo - “un giorno potremo vedere anche un pesce che vola.” E sarà sicuramente un pesce pagliaccio!
GLI APPUNTAMENTI
Il 23 e il 24 Gennaio alle ore 21:00 a Trivolzio (Pv)
Il 25 Gennaio alle ore 18 e alle ore 20:30 a Pizzighettone (Cr)
Il 30 Gennaio a Udine (3 repliche)
Il 1° Febbraio alle ore 16:30 a Segrate (Mi)
Il 4 Febbraio alle ore 10 a Torino