Il Festival delle Colline Torinesi è giunto alla XX edizione ed è tra i maggiori festival di teatro indipendente italiano. Ha per tema la donna come 'vittima' dei fondamentalismi, ma anche protagonista dei cambiamenti in atto. Una programmazione ricca che verrà presentata dall’1 al 20 giugno in diversi luoghi cittadini.
“Questo festival – dice il direttore Sergio Ariotti – è nato quasi per gioco, 20 anni fa, dopo un recital di Galatea Ranzi e Mira Andriolo, ‘Dall’Immagine Tesa’ nella juvarriana Villa Bria di Gassino Torinese. Da lì e dalle suggestioni di Marisa Fabbri, ha preso forma uno dei festival oggi più noti nel settore del teatro indipendente e di ricerca, seguito, negli ultimi anni, da 10.000 persone”.
Tra gli spettacoli più attesi le anteprime di "Ma" di Antonio Latella, dedicato alla mamma di Pasolini, "Vita agli arresti" di Aung San Suu Kyi e "Biokhraphia" della libanese Lina Majdalanie.
Nell’ambito del gemellaggio Torino incontra Berlino, il Festival, in collaborazione con il Théatre Vidy di Lausanne, presenta in prima nazionale "Fruhlingsopfer" da "Le Sacre du Printemps" di Igor Strawinski e "Testament" dal "King Lear" di Shakespeare, del noto collettivo teatrale femminile berlinese She She Pop. Una realtà artistica – che da sempre difende il ruolo della donna nella vita sociale – vincitrice del Premio del Goethe Institut al Festival Impulse. "Villa dolorosa" è un altro spettacolo inserito nello stesso cartellone della giovane drammaturga Rebekka Kricheldorf, messo in scena da Roberto Rustioni in collaborazione con la Pav di Roma. Tra i fedelissimi del Festival, oltre ad Antonio Latella, c’è Emma Dante con "Io, Nessuno e Polifemo", una sorta di cabaret letterario con cinque attori sul palco oltre a lei e ad una vigorosa musicista, Serena Ganci.
Per il Focus sulla Creazione Italiana Contemporanea, realizzato insieme al Teatro Stabile e con il suo direttore Mario Martone, andranno in scena due lavori di due grandi registi che da anni si dedicano alla ricerca, "La parola padre" di Gabriele Vacis e "Esterniscespiriani" di Alfonso Santagata.
Non mancheranno i progetti della compagnia italoaustraliana IRAA Theatre, ovvero Roberta Bosetti e Renato Cuocolo, impegnati - alla Fondazione Merz - in una creazione, MM&M, Movies, Monstrosities, and Masks, autobiografia tutta corroborata da grandi film della storia del cinema. Altro personaggio femminile del 2015 è l’istitutrice Miss Giddens. Viene rispolverata da Valter Malosti nel suo Giro di vite. In scena in prima nazionale Irene Ivaldi alle prese con un vero “concerto di fantasmi” assistita da G.u.p. Alcaro, Premio Ubu 2014.
Nel programma è presente anche Macbeth su Macbeth su Macbeth di Chiara Guidi, che racconta di un re che uccide per diventare re, finché qualcun altro lo ucciderà con le stesse motivazioni. Gli interpreti sono tre attrici e il violoncellista Francesco Guerri. Sulla cui esibizione ha lavorato l’artista visiva e performer Francesca Grilli, creando un finale indimenticabile con una fiamma che distrugge archetto e suono. Ancora dalla Romagna Felix arriva un nuovo Discorso: Kriminal tango, di Fanny&Alexander, gustoso ritratto del torinesissimo Fred Buscaglione, latin lover, un po’ gangster, amabile spaccone, scialacquatore. Lo spettacolo in prima assoluta sarà in scena a le Roi Music Hall, l’ex Lutrario dove Buscaglione si esibiva col suo pianoforte rosa.
Tra le giovani compagnie del 2015 c’è Babilonia Teatri con Jesus, spettacolo che affronta grandi temi, come il senso della vita o della morte e le radici cristiane della nostra cultura. E ci sono ancora: le Fibre Parallele, con Licia Lanera Premio Ubu 2014 come miglior attrice under 35 e Premio Duse (nella Celestina di Ronconi), protagonista di La beatitudine, una prima assoluta coprodotta dal Festival, scorribanda nel rapporto tra sesso e potere che strizza l’occhio a Foucault; il Mulino di Amleto, vincitrice del Bando Generazione Creativa Scene alla sBando, coraggiosamente alle prese con uno dei capolavori del teatro politico di Brecht, Ascesa e caduta della Città di Mahagonny, reinventato come Mahagonny. Una scanzonata tragedia postcapitalistica e, infine, i Maniaci d’Amore impegnati in un progetto speciale, un laboratorio con gli allievi dei corsi di Acting della Scuola Holden. Oggetto del loro lavoro l’opera di Kafka e Metamorfosi in particolare. L’esito in forma scenica sarà presentato col titolo Blue Kafka, che richiama lo scrittore da un lato e l’aereo pittore Yves Klein dall’altro (suo è il blu dell'estasi).
Gli spettacoli saranno presentati a Torino, nei Teatri Astra, Carignano, Gobetti e Casa Teatro Ragazzi, ed anche alla Fondazione Merz, al Le Roi Music hall e a Moncalieri, alle Fonderie Limone.