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Quando le contrazioni si fanno pericolose…

La nuova commedia di Gabriele Pignotta a Modena

di Matteo Franzoni - 1 febbraio 2016
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Gabriele Pignotta e la sua fidata compagnia teatrale di nuovo in scena a Modena, al Teatro Michelangelo, per regalare due ore di spensieratezza e riflessione con la nuova commedia “Contrazioni pericolose”. L’attore e regista, nonché scenografo romano, si ripresenta a Modena dopo i successi delle sue commedie precedenti e il pubblico modenese lo premia con una grande affluenza in tutte e tre le serate di rappresentazione.

Dopo la felice parentesi cinematografica, con l’uscita nel 2014 di “Ti sposo ma non troppo”, che ha visto Gabriele recitare al fianco di Vanessa Incontrada, l’attore romano torna a calcare i palcoscenici dei teatri italiani con la nuova commedia scritta da lui, “Contrazioni pericolose”. Al suo fianco l’amico di una vita, Fabio Avaro, che lo ha accompagnato anche sul grande schermo e Siddharta Prestinari. Il trio, consolidato da anni di teatro insieme, mostra da subito una grande intesa, la recitazione è spontanea e piacevole e per i presenti il divertimento è assicurato. I temi trattati sono di grande attualità e Gabriele dimostra ancora una volta la sua grande abilità nell’affrontare e approfondire i sentimenti umani, mixando con maestria risate a riflessioni profonde sulla società dei quarantenni attuale. La storia racconta infatti di Martina, single quarantenne che in sala travaglio conosce Francesco, l’ostetrico che la affiancherà durante il parto. A loro si unirà Massimo, amico fraterno di Martina, sconvolto e infastidito perché non era stato informato dall’amica della gravidanza. I tre si alterneranno sul palco mostrando insicurezze ed egoismi di una generazione più abituata agli smartphone che al dialogo, con una grande paura di amare e un’indole incentrata su di sé e sulla carriera lavorativa. Francesco avrà il grande compito di cercare di calmare non tanto Martina quanto Massimo, che provato dal susseguirsi degli eventi si troverà suo malgrado a dover prendere decisioni fondamentali mettendo in gioco tutti i progetti futuri.

I tre attori si trovano a meraviglia sul palco, Siddharta si dimostra ancora una volta una bravissima attrice riuscendo a comunicare le sue paure ma anche i suoi desideri e le speranze future. Il personaggio da lei interpretato, Martina, desiderava da tempo un figlio ma nonostante varie relazioni nel corso degli ultimi anni, non era riuscita a trovare un uomo che davvero le avesse rubato il cuore e allo scoprimento della gravidanza vince le sue paure capendo che la maternità è ciò che più desidera al mondo. Fabio, che è l’ostetrico Francesco, è di una simpatia e tenerezza disarmanti, una figura chiave che grazie al dialogo e all’amore per il suo mestiere riuscirà a tirare fuori il meglio dai dubbi dei due amici, mostrando loro che la vita alle volte ti mette di fronte a grandi privazioni che possono trasformarsi in vittorie future. Gabriele, che interpreta Massimo, è forse il personaggio che nelle due ore di performance si trasforma maggiormente, da cinico ed egoista vince le sue paure e capisce che anche il noi può riservare tante gioie nel suo domani.

Belli gli stacchi con la musica di grandi cantautori italiani che intervallano alcune scene fondamentali rendendole più armoniche, mentre la scenografia, semplice ma immediata, dona ritmo nonostante sia statica regalando un profondo senso di calma con i suoi colori pastello. Di grande impatto le luci, dosate con maestria hanno la capacità di comunicare ed emozionare gli spettatori. I dialoghi risultano serrati, il botta e risposta continuo, prima tra Martina e l’ostetrico, poi tra la partoriente e Massimo sono divertenti e intriganti, le gag costruite da Pignotta fanno ridere e riflettere allo stesso tempo. Una commedia che parla d’amore in ogni sua forma, un inno alla vita che lascia agli spettatori una dolce sensazione di speranza e positività.


L'autore

Matteo Franzoni

Matteo nasce nel settembre del 1970. Sin dai primi anni di vita dimostra un forte interesse per l’arte e la comunicazione. 
Grazie a questa passione si iscrive alla scuola di grafica e arti visive di Bologna, dove sviluppa e affina le sue qualità artistiche. Diplomato nel 1992 si getta anima e corpo nel mondo della grafica, lavorando per varie aziende della provincia bolognese.
Nel 2000 si trasferisce a Fiorano e nel modenese conosce la differenza tra la grafica pubblicitaria e la grafica ceramica, data la specializzazione nel settore ceramico dell’intero distretto.
Negli anni a venire approfondisce la sua passione per la fotografia, facendola diventare parte integrante del suo mestiere. Spazia dai reportage di matrimonio alle foto di eventi e concerti.
Nell'ultimo anno amplia le sue competenze e grazie all'esperienza accumulata negli anni a livello comunicativo decide di intraprendere, unitamente a grafica e fotografia, anche la la professione di giornalista. Scrive e collabora con varie riviste on line come Omnibus e Giornalisti On Line.
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