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Gabriele Cirilli istrionico a teatro

Protagonista di #TaleEQualeAMe a Modena

di Matteo Franzoni - 17 gennaio 2017
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Teatro Michelangelo davvero gremito nella serata di venerdì 13 nonostante la giornata di gelo che ha reso la circolazione automobilistica davvero proibitiva a Modena, segno del grande affetto che il pubblico emiliano vuole tributare a Gabriele Cirilli, intento a portare nei teatri di tutta Italia il suo spettacolo, #TaleEQualeAMe. Un'idea davvero originale e cucita perfettamente addosso all'istrionismo showman, che alterna canzoni a balli a battute, rendendo davvero unica la visione dello spettacolo.

Un Cirilli come non siamo abituati a vederlo in tv, capace di estasiare il pubblico con quasi due ore di show che scorre piacevole e sempre più intimo perchè Gabriele, fin dai primi momenti cerca di creare un rapporto con il pubblico, parla con i presenti per sapere da dove vengono, per conoscere un po' chi ha di fronte e gioca a postare in diretta un video che realizza spontaneamente interagendo con i presenti, mostrando una grande capacità di sfruttare i nuovi mezzi comunicativi.

Gabriele ad inizio spettacolo ci tiene a sottolineare l’importanza della risata, che è terapeutica e ci fa stare bene e porta come esempio i bambini, dicendo che loro sorridono un’infinità di volte durante la giornata mentre gli adulti non ne sono più capaci e cita una famosa frase di Chaplin, “un giorno senza sorriso è un giorno perso”. Dopo qualche battuta per sciogliere il ghiaccio e conoscersi Cirilli inizia a raccontare la propria vita attraverso slides che vengono proiettate sullo schermo. Scorrono le immagini di lui giovane innamorato accanto alla donna che poi è diventata la moglie, l'immagine di Roma, la città che ha significato tanto per la sua carriera, dove ha potuto studiare recitazione e fare anni e anni di gavetta tra i comici, la foto del quartiere di Milano dove si è trasferito con la moglie quando gli si è presentata la grande occasione di lavorare in tv, la foto del figlio a cui è fortemente legato e che lo guida ora che è adolescente a interagire tramite i social network, la fotografia di Sulmona, la sua città natale tanto importante per lui, il tutto intercalato da interventi musicali in cui Cirilli dimostra una grandissima abilità canora, a balli e sketch continui con il pubblico, che sorride sempre divertito dalle battute comiche e allo stesso tempo apprezza il clima confidenziale che si è creato, sentendo quasi Gabriele come un amico che rivive certi momenti della propria carriera. Il comico racconta che il suo carattere, la sua giovialità derivano dalla madre e dalle sue origini reggiane, l'anziana mamma infatti è originaria di Scandiano e saluta in sala una famiglia di amici materni che è venuta a gustarsi dal vivo il suo spettacolo.

Una grande dote di Cirilli è la semplicità con la quale introduce i presenti nella sua vita e li fa ridere delle sue vicissitudini e disavventure perchè ha la fortuna di poterle raccontare con il sorriso. Il tempo in sua compagnia vola, le risate sono assicurate e anche i valori con i quali è cresciuto sono evidenti e rispecchiano il suo carattere, così solare e divertente. Un comico che sa giocare con la quotidianità di una coppia riuscendo a farci ridere sopra, che sa prendere spunto dagli episodi che capitano ad ognuno di noi, come la telefonata al call center della compagnia telefonica perchè la fattura risulta troppo alta, strappando risate a più non posso, ma soprattutto un uomo sensibile che parla d'amore in ogni sua forma, dalla famiglia d'origine, alla moglie e al figlio, e in particolar modo amore per il suo lavoro che ha fortemente desiderato fare, per il quale ha tanto studiato e accettato anni di gavetta, ma che ora lo sta ripagando dei tanti sacrifici con un successo e un affetto del pubblico ampiamente meritati. Sempre in tema di amore, Gabriele legge una tenerissima lettera che scrisse a sua moglie davvero tanti anni addietro, dove la pregava di mantenere sempre vivo e intatto il sentimento che li univa e di tenere quella lettera fino a che l’amore fosse vivo e acceso, ma di buttarla nel caso non fosse più così. E si commuove davanti al pubblico rivelando che quella lettera è sempre lì, presente e vera nella loro vita, a simbolo dell’amore che ancora li lega. In chiusura di spettacolo un grande incitamento di Gabriele a tutti i presenti, di non smettere mai di sognare e lottare in ciò in cui si crede e il pubblico lo ricambia con un lungo e meritatissimo applauso.


La nostra video-intervista
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L'autore

Matteo Franzoni

Matteo nasce nel settembre del 1970. Sin dai primi anni di vita dimostra un forte interesse per l’arte e la comunicazione. 
Grazie a questa passione si iscrive alla scuola di grafica e arti visive di Bologna, dove sviluppa e affina le sue qualità artistiche. Diplomato nel 1992 si getta anima e corpo nel mondo della grafica, lavorando per varie aziende della provincia bolognese.
Nel 2000 si trasferisce a Fiorano e nel modenese conosce la differenza tra la grafica pubblicitaria e la grafica ceramica, data la specializzazione nel settore ceramico dell’intero distretto.
Negli anni a venire approfondisce la sua passione per la fotografia, facendola diventare parte integrante del suo mestiere. Spazia dai reportage di matrimonio alle foto di eventi e concerti.
Nell'ultimo anno amplia le sue competenze e grazie all'esperienza accumulata negli anni a livello comunicativo decide di intraprendere, unitamente a grafica e fotografia, anche la la professione di giornalista. Scrive e collabora con varie riviste on line come Omnibus e Giornalisti On Line.
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