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Il bacio di Heyez, icona del Romanticismo

di Giusy Stefani - 29 ottobre 2013
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Franceco H. nasce a Venezia il 10 febbraio 1791, dove iniziò i suoi primi studi. Visse per un pò tra Roma e Venezia, poi si trasferì definitivamente a Milano, dove diventò l'idolo e il più sensibile interprete dell'alta borghesia liberale. La sua vita è stata estremamente produttiva e ricca di onori. I dipinti di Hayez associano il bello al vero, cioè una certa idealità, e la realtà nn è mai interpretata in maniera cruda . Molti sui disegni sono conservati all'Accademia di Brera. Nel  1859 con la seconda guerra d'Indipendenza, con le vittorie di Magenta e di Solferino e di San Martino si aprivano definitivamente le porte all'Unità d'Italia, Haiez  dipingeva il bacio. 

Dipinto molto popolare e il più famoso dell'artista. Il bacio venne anche interpretato come l'addio del cospiratore, o del volontario alla fanciulla amata. Questa interpretazione fu data per il volto coperto del giovane e il suo piede sinistro appoggiato su uno scalino, come se egli avesse fretta di andarsene via. Notiamo anche sulla sinistra del dipinto un'ombra proiettata, quasi a farci capire che qualcuno sta spiando di nascosto, e un particolare che spicca: il pugnale del giovane preme contro il fianco della fanciulla. Le due figure degli innamorati si stagliano nitide contro un muro di pietre, la giovane è completamente abbandonata nell'abbraccio. La sua figura è flessuosa e spicca tra il rosso delle calze e il colore bruno del mantello dell'amato. La veste di seta azzurra è impreziosita dai riflessi di luce cangianti che esaltano la scena.Si nota in questo dipinto la ripresa dell'ambientazione medioevale, nei vestiti degli innamorati, nei colori nel taglio della scena.

Davvero un meraviglioso capolavoro dell'Artista.


L'autore

Giusy Stefani

Giusy Stefani è nata a Bologna. È insegnante di Arte, pittrice e appassionata di musica. Scrive poesie da quando aveva 16 anni e ha pubblicato numerose opere su alcuni libri di vari editori in seguito a diversi concorsi. L'ultimo “I poeti contemporanei” - Il cigno.
Di se stessa dice: "Pensavo di volare, lo volevo con tutta me stessa. Avevo deciso di andare in alto, già alla fine delle medie, quando si impone una scelta, io sapevo che non avrei abitato la terra. Mi sono ritrovata all'Istituto d'Arte e all'Accademia di belle Arti. Ho scelto i colori. Subito sono sembrati un'alternativa al mio voler fare la hostess, poi mi sono accorta che da sempre ce li avevo incollati addosso. Cammino con un pennello in mano, un foglio e una matita e ogni giorno provo a mixare un pensiero e un colore e ciò che ne esce, voglio pensare che sia poesia. In un tempo passato ho mixato anche dischi di vinile. La musica l'ho cucita dentro. Mi sono accorta che per volare basta un paio d'ali e il mio cielo è davvero stupendo!"
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