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Riflettori accesi su Renoir

Il pittore della "gioia di vivere"

di Giusy Stefani - 16 gennaio 2014
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C’è sempre un pittore che ti cattura l'anima. Rimanendo nell'ambito impressionista la mia attenzione va a Pierre Auguste Renoir. Nasce a Limoges il 25 febbraio 1841 e giovanissimo trasferitosi a Parigi con la famiglia, viene messo dal padre a fare l'apprendista in una bottega di un decoratore di porcellane. Entra in una Scuola di belle Arti nel 1862 e qui incontra alcuni di quei pittori che saranno suoi amici nella vita: Bazille e Monet, con cui condivide le prime esperienze di pittura en plein air.

 

L’amicizia con Monet
Per Renoir diventa importante il disegno dopo il suo viaggio in Italia nel 1881. Prima di allora egli condivide con Monet un'amicizia così intensa che lo vedrà spesso a fianco di quest'ultimo anche a riprodurre sulla tela le stesse impressioni, gli stessi paesaggi. Renoir è con Monet uno degli esponenti più importanti dell'impressionismo. Forse è proprio perché mi rispecchio nel suo pensiero che amo profondamente questo pittore, e mi ha catturata dalla prima volta in cui sono rimasta 15 minuti incantata davanti ad una sua tela.

 

Dipingere è emozione e divertimento
Per Renoir la pittura è la capacità di stupirsi ogni giorno davanti alle meraviglie del creato, è la voglia di farsi travolgere dalle emozioni e dai colori. È la "Gioia di Vivere". Come un bambino sempre affascinato dalla luce e dai giochi che questa crea, Pierre Auguste dipinge e si diverte. All'inizio la sua preferenza va ai paesaggi, come Monet, poi lentamente dipinge persone, ragazze con un volto dolcissimo, quasi a catturarne le qualità interiori. Anche le bagnanti sarà un tema ricorrente, tanto che di queste dipinge quasi 40 tele.


Monet, Grenouillère
Un giorno, nel 1869, Monet e Renoir decidono insieme di recarsi a Bougival, qui su di uno zatterone c’è un tipico ristorante all'aperto e con alcuni stabilimenti balneari immersi nella vegetazione. I due amici collocano i cavalletti uno di fianco all'altro e in poche ore realizzano la propria Grenouillère (nome scherzoso dato a questo complesso sulla Senna). Il dipinto di Monet oggi è al Metropolitan Museum di New York. Quello di Renoir al National Museum di Stoccolma.
Analizzando le due opere capiamo meglio l'attenzione che essi pongono nel riprodurre la scena. Monet predilige la visuale d'insieme e allontana l'isolotto centrale, Renoir invece affascinato dalle persone e dal contesto lo ritrae più vicino, ma la meraviglia nelle tele è la mobilità dell'acqua e dei mille riflessi che sprigiona...

Renoir, Grenouillère
Renoir dà vita a una Grenouillère più festosa, traspare la sua gioia di dipingere, di divertirsi così come in un altro suo dipinto, Il moulin de la Galette, un vecchio mulino abbandonato sulle alture di Montmartre. Guardando la tela si viene catturati al suo interno così velocemente che non si ha il tempo di pensare... Renoir è capace di portare lo spettatore nella festa di un pomeriggio a Parigi, lascia quasi storditi dalla velocità e dal movimento reso, così meravigliosamente vero. Ci si ritrova a ballare insieme ai personaggi “en plein air".
Ecco dove risiede la grandezza dell'Artista, nella sua capacità di regalarci la freschezza, la luce, la sensibilità... un inno alla vita come solo i Grandi Artisti hanno saputo catturare.

Forse non c’è solo colore. Se ascolti bene… Lo senti suonare!


L'autore

Giusy Stefani

Giusy Stefani è nata a Bologna. È insegnante di Arte, pittrice e appassionata di musica. Scrive poesie da quando aveva 16 anni e ha pubblicato numerose opere su alcuni libri di vari editori in seguito a diversi concorsi. L'ultimo “I poeti contemporanei” - Il cigno.
Di se stessa dice: "Pensavo di volare, lo volevo con tutta me stessa. Avevo deciso di andare in alto, già alla fine delle medie, quando si impone una scelta, io sapevo che non avrei abitato la terra. Mi sono ritrovata all'Istituto d'Arte e all'Accademia di belle Arti. Ho scelto i colori. Subito sono sembrati un'alternativa al mio voler fare la hostess, poi mi sono accorta che da sempre ce li avevo incollati addosso. Cammino con un pennello in mano, un foglio e una matita e ogni giorno provo a mixare un pensiero e un colore e ciò che ne esce, voglio pensare che sia poesia. In un tempo passato ho mixato anche dischi di vinile. La musica l'ho cucita dentro. Mi sono accorta che per volare basta un paio d'ali e il mio cielo è davvero stupendo!"
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