Il 27 giugno 2013 è stata istituita l'Associazione Culturale Fratelli d'Arte, con un proprio statuto e la sede nazionale a L'Aquila. È stata scelta questa città perché è il simbolo di una bellezza distrutta che sta cercando di risorgere dalle proprie macerie. L'associazione ha proprio l'obiettivo di fare riemergere la ricchezza culturale italiana attualmente in grande difficoltà. Fratelli d'Arte vuole essere un movimento sociale che si occupi anche di promuovere un dialogo politico, ma apartitico, in grado di comunicare in maniera trasversale e di confrontarsi con le diverse ideologie e forme di pensiero.
Presenti alla firma davanti al notaio Annamaria Bonanni, presidente di Fratelli d'Arte, Andrea Bassani, vicepresidente, il Maestro Bruno Santori, presidente onorario, Alberto Bressani, Silvia Valenti e Francesco De Megni, consiglieri. Tra i fondatori figura anche l'avvocato Giorgio Tramacere, esperto di diritto d'autore.
Fratelli d'Arte prende forma in un momento in cui della cultura nessuno pare volersi occupare davvero, come se fosse un aspetto secondario e di poco conto nell'economia del nostro Paese. Siamo, invece, una Nazione che pone le sue basi di tradizione e storia su livelli eccelsi di arte, musica, cultura, letteratura, spettacolo. Sono patrimoni che ci vengono riconosciuti in tutto il mondo. Eppure la politica da decenni sembra essersi dimenticata di questo valore inestimabile, non curandosi di un panorama artistico che oggi soffre la mancanza di investimenti e di leggi che tutelino e sostengano la cultura.
Alla base di Fratelli d'Arte c’è l’idea di creare una struttura che organizzi una serie di eventi nazionali ed internazionali, contando sull'esistenza di una rete fortemente radicata sul territorio e in continua espansione. La struttura è costituita dai Cenacoli territoriali, i cui Presidenti, eletti con mandato biennale, hanno il compito di dialogare costantemente con il Consiglio centrale, presieduto dal Presidente nazionale, oggi nella persona di Annamaria Bonanni. Queste figure avranno il compito di interloquire con Amministratori locali, Governi, Ministri, il Parlamento, al fine di poter operare, anche a livello legislativo, per risolvere le esigenze di questi floridi apparati culturali che, con il loro contributo, sono in grado di apportare un accrescimento del PIL. Arte, musica e letteratura, infatti, non sono solo un aspetto culturale e sociale, ma soprattutto economico.